Читать онлайн книгу "Luna Nascente"

Luna Nascente
Ines Johnson







Luna Nascente


Copyright В© 2016, Ines Johnson. Tutti i diritti riservati.



Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questo libro puГІ essere riprodotta, memorizzata in un sistema di recupero, o trasmessa in qualsiasi forma, o con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, fotocopia, registrazione o altro, senza previa autorizzazione dell'autore.



Prodotto negli Stati Uniti d'America

Prima edizione Agosto 2016




Indice


Capitolo 1 (#ua870467c-8c5a-5b15-85a3-bbd9413fffc8)

Capitolo 2 (#u425b8061-d66e-5f73-98aa-6fa09f76dbad)

Capitolo 3 (#u5dde1c4b-a51b-50aa-9c08-08a3027796ed)

Capitolo 4 (#u67bd8f55-9a51-5a27-a4b9-64508e1385d7)

Capitolo 5 (#u71c74f1d-e994-5a77-8fcc-34e9ce982851)

Capitolo 6 (#uc7db3772-c1d6-54ca-8b8a-d72f1cca0155)

Capitolo 7 (#udbb32ab8-6957-5a32-994a-94e3e395b544)

Capitolo 8 (#u1de9d63f-a8a8-59bf-9c73-2ec02142f0a9)

Capitolo 9 (#uf09c097f-3c57-5ec2-b554-ec4593075745)

Capitolo 10 (#u953098ba-a775-56d4-9323-fd60cf093e5d)

Capitolo 11 (#u862fc1f3-44a6-5764-b469-51789b59713a)

Capitolo 12 (#u0df06cde-1a72-5cb0-9d6a-d2afee65a9ba)

Capitolo 13 (#u810d61bf-5320-5e44-8b90-08c58ade07de)

Capitolo 14 (#ue36b1b64-6adf-52e8-af2f-741d6c3258fe)

Capitolo 15 (#u8eb54aec-4328-5a23-a324-813eedeed85b)

Capitolo 16 (#uf1acc5a7-a338-5da4-95b4-d347a7d0402e)

Capitolo 17 (#u757eed90-4bbf-5dde-ac3f-bbdd6bd8dd60)

Capitolo 18 (#uf368e4d4-b069-5920-853f-ad73988c1e55)

Capitolo 19 (#u336b464c-871c-54a7-b24b-6e4f1c0728c1)

Capitolo 20 (#u02624a69-9987-5e47-a583-2bed04ce5ed8)

Capitolo 21 (#ue89641c6-8b0c-58c1-bc82-215ead2a0167)

Capitolo 22 (#uab46a9c8-c318-57d9-b847-0f3e5aa4636f)

Capitolo 23 (#u72259b6b-90cb-5c7e-9feb-de354d532bc0)

Capitolo 24 (#ud7579c60-47b6-5e7f-acdc-191d7837376b)

Epilogo (#u4d8d07c2-7c44-527e-8b8c-061d0bf5197d)




Capitolo Uno


La Luna si impossessava del cielo del nuovo giorno, eclissando il sole al tramonto. La sfera lunare che regnava sul cielo incoronava la cima della catena montuosa come la punta dello scettro di un sovrano. In basso, le onde dell'oceano si infrangevano contro la parete occidentale della montagna. Una folata di aria fresca proveniente dall'Oceano Orientale soffiò nella guaina di Lucia. Lei rabbrividì, tirandosi il pesante mantello attorno al corpo.

Guardando giù dallo strapiombo della montagna ad un miglio dalla terra, vide la sagoma degli edifici nelle profondità dell'acqua. Due secoli prima, l'attrazione della Luna sulla marea dell'oceano aveva fatto sì che le acque inghiottissero una terra chiamata California. Le onde avevano fatto ritirare la terra dopo la corsa alle armi che spostò la Terra dal suo asse, avvicinando il pianeta alla Luna.

Prima di fare un altro passo sull'infido sentiero giù per la montagna, Lucia lanciò una preghiera alla Dea della Luna perché guidasse i suoi passi in quel viaggio. Si impregnò dell'energia del corpo celeste, aprì gli occhi e partì con piedi leggeri racchiusi in pesanti stivali.

Le sue gambe agili si mossero rapidamente giГ№ per le pendici della montagna, saltando sui massi e abbassandosi sotto i rami bassi. In quella luce, con lo spruzzo di fiori di luna bianchi e stellati ai suoi piedi, si immaginava come un'eroina in fuga da un cattivo intento a sovvertire la sua volontГ  addomesticandola per pulire la casupola in miniatura che condivideva con i suoi sei fratelli. Oppure in fuga da un padre negligente che metteva la sua giovane figlia e la sua nuova moglie l'una contro l'altra in una competizione per il suo affetto.

Come tutte le sue Sorelle, Lucia aveva letto da novizia i manifesti patriarcali e romantici richiesti. Gli uomini scrivevano queste favole e trasformavano le matriarche in cattive e le aspiranti regine in mogli. Ricordava le storie di Biancaneve e Cenerentola, ragazze sciocche, ognuna ad aspettare fino a che un principe l’avrebbe sopraffatta con il suo magico pisello, le avrebbe infilato un anello d'oro al dito privando ciascuna dei propri poteri femminili, e costringendola a una vita domestica di servizio. Le Sorelle insegnarono a Lucia e alle altre giovani novizie a schernire le storie dell'orrore come quelle. E, per la maggior parte, lei lo fece.

Eppure, a differenza delle sue Sorelle, Lucia aveva provato il brivido di essere stretta tra le forti braccia di un uomo. Aveva sentito la tenerezza e il calore delle labbra maschili premute contro la sua guancia. Per un periodo della sua vita, aveva conosciuto l'amore di un uomo. Ora si incamminava giù per la montagna, lasciandosi alle spalle ogni presunzione femminista, per tornare a quell’amore.

I suoni della natura selvaggia permeavano i suoi pensieri mentre la fauna della foresta si muoveva sotto i suoi piedi. PensГІ a Cenerentola e ai topi che vennero in suo aiuto. RicordГІ gli uccelli di Biancaneve che l'aiutavano a pulire la casa. Lucia si fece strada lungo la montagna e gli scoiattoli si allontanarono dal suo cammino. I gufi girarono la testa lontano da lei. I cervi si bloccarono alla sua sola vista, la paura traspariva dai loro occhi scuri.

Un ramo si spezzГІ alla sua destra. Lucia si voltГІ e vide una palla di pelo scuro che si dirigeva verso di lei. Si fermГІ. Non per paura, ma per curiositГ . Un cucciolo d'orso aveva seguito le sue tracce. BalzГІ verso di lei, con la lingua che gli usciva dalla bocca. La meraviglia e l'eccitazione negli occhi del cucciolo stonava con la desolazione di ciГІ che lo circondava. ScaldГІ la freddezza esteriore di Lucia, e un sorriso le illuminГІ il viso.

Il cucciolo sembrava innocente mentre si avvicinava a quello che forse sperava fosse un compagno di giochi simile nella taglia e nel colore. Lucia aveva la pelle color bronzo e un'infinitГ  di riccioli scuri in cima alla testa. Era certa che il mantello nero che la avvolgeva aiutasse a rendere la sua forma familiare al cucciolo.

Si inginocchiГІ all'altezza dell'orso per mostrare la non aggressivitГ . L'odio e il pregiudizio non erano radicati nel cuore dei giovani. Coloro che si prendevano cura dei giovani li insegnavano. Si tramandavano le lezioni nei miti e nelle favole di ogni cultura. Il cucciolo non aveva ancora imparato la via del mondo.

Lucia offrì la sua mano per un'annusata.

Il cucciolo fece un altro passo avanti.

Un ringhio mostruoso squarciò il sentiero di montagna alberato, rivaleggiando con i venti delle forti maree sottostanti. La madre del cucciolo caricò verso di loro. A quattro zampe, l'orso era una forza enorme con cui fare i conti. Quando raggiunse il suo cucciolo, ruggì scuotendo i tronchi rossi degli alberi di Sequoia. In tutta la sua altezza, l'orso madre superava i due metri e guardava Lucia.

Con un movimento rapido, Lucia si alzГІ dalla sua posizione rannicchiata e affrontГІ il colosso. Era piccola per la sua razza, poco meno di un metro e ottanta, mentre alcune delle sue sorelle superavano i due metri.

La madre orso si mise tra Lucia e il suo cucciolo. Il terreno tremò quando l’animale piantò il suo peso e fece balenare i suoi occhi su Lucia.

Lucia ricambiò l’occhiata.

La madre orso abbassГІ la sua massa massiccia e mugolГІ. Fece un passo indietro in ritirata, tenendo il suo cucciolo vicino al corpo. Il grizzly sbirciГІ Lucia attraverso le ciglia abbassate, mentre radunava il suo cucciolo nella sicurezza degli alberi e lontano dal pericolo che quello aveva pensato fosse un nuovo compagno di giochi.

Quando furono fuori dalla visuale, Lucia sospirГІ e continuГІ per la sua strada. L'idea che un eroe salvasse qualcuno come lei era pittoresca. Un mito maschile. Una favola.

Riprese il passo lungo la montagna e raggiunse la cittГ  di Tahoe Lake proprio mentre la Luna raggiungeva il suo apice nel cielo. Incapace di ignorare l'energia della sfera, si fermГІ e alzГІ la testa in segno di riverenza al suo Creatore. Intorno a lei, vide altri abitanti della Luna fare lo stesso, fermarsi per ricevere la piena benedizione della Dea.

Sul bordo del lago, la giornata di lavoro era in pieno svolgimento. Lucia osservava un'alta fata che tirava fuori verdure verdi dalla terra ombreggiata. Le fate femmine erano snelle, con corpi agili e capelli lisci e fluenti. I maschi elfi avevano toraci larghi, fianchi snelli e dita lunghe. Avevano occhi color argento brillante mentre facevano il loro lavoro, dissodando la terra e invogliando le piante a crescere sotto la pallida luce della Luna.

Lucia buttò uno sguardo all’orologio della torre cittadina. Si era trastullata molto più di quel che credeva. Slacciò il mantello, liberando le gambe e permettendole di aumentare il ritmo.

Lungo la strada, una giovane fata corse tra le gambe di un alto elfo che doveva essere suo padre. Il padre si piegГІ in avanti, prendendo al volo la ragazzina tra le sue forti braccia, facendola volteggiare in aria. La fatina rise ancora di piГ№ quando lui con un sorriso la afferrГІ e le diede un bacio leggero sulla guancia. La risata della bambina rallentГІ il ritmo di Lucia.

I ricordi invasero la sua mente. Braccia forti. Un volto incorniciato da capelli scuri e selvaggi ed occhi marroni che irradiavano amore. Una risata profonda, ringhiante ed i baci piГ№ dolci sulle sue guance.

Il calore sbocciГІ nel suo giovane cuore e rievocГІ il senso di protezione racchiusa in quelle braccia forti.

L’aria intorno a lei cambiò riportandola al presente. Lucia alzò gli occhi verso quelli celesti della piccola fata mentre puntava il suo dito snello verso Lucia. Fece un ghignocon le sue guance spigolose, quasi come se avesse visto i suoi pensieri. Quel ghigno era accogliente; i suoi occhi luminosi ed aperti.

Sopra di lei, il volto di suo padre mostrava allarme. La testa abbassata e gli occhi guardavano terra. La mano velocemente coprì gli occhi di sua figlia. Aumentò il passo allontanandosi molto da Lucia.

Lei spostò lo sguardo verso il basso. L’erba verde assumeva nei suoi occhi una sfumatura argentea sovrannaturale. Il barlume dei ricordi aveva suscitato emozioni in lei. Attese finché le sensazioni ed il potere che quelle evocavano passò. In breve tempo, il prato tornò ad essere verde, e lei voltò i suoi occhi color nocciola verso la sua destinazione.

Teneva la testa bassa mentre andava verso la meta: la stazione dei treni. Quando salì sul binario, l’eccitazione scorreva nelle sue vene. Aveva osservato il treno dalle montagne per anni, sognando i posti che avrebbe visitato una volta maggiorenne dopo aver lasciato le Sorelle. Aveva compiuto ventun anni al tramonto del giorno prima.

“E’ una strega?”

“Non può esserlo. È bella. Hai visto il suo seno?”

Ora slacciato, lo scuro mantello di Lucia, sventolava dietro di lei sotto il vento leggero. Le streghe non indossavano indumenti stretti e costrittivi, come i corsetti. I seni raccontano il tempo, amava dire la Grande Sacerdotessa. Durante la giovinezza puntano in alto come le possibilitГ . Puntano verso l'esterno con la franchezza della maturitГ . E infine, indicano la terra al crepuscolo della vita di una donna. I seni di Lucia puntavano direttamente ai due maschi umani, dando loro quasi un'occhiata.

Per tutta la vita le era stato detto che la bellezza fosse sopravvalutata. Aveva imparato che la forza e la devozione erano le caratteristiche piГ№ importanti. Anche se sapeva che le parole di quegli uomini erano volgari e offensive per la sua sensibilitГ  femminile, non poteva fare a meno di provare un pizzico di soddisfazione per il fatto che i primi maschi umani che aveva incontrato trovassero la sua forma piacevole.

"Le streghe della congrega non sono pallide con le verruche? Per questo hanno bisogno di incantare gli uomini per convincerli ad andare a letto con loro."

"Il mio vicino ha detto che era stato incantato da una strega sulla sua Rumwicca. Ha detto che lei lo ha ormai rovinato per le altre donne".

"Con un culo così, quella strega potrebbe rovinarmi in qualsiasi momento."

Le spalle di Lucia si irrigidirono al loro linguaggio indecente. Si tirГІ il mantello intorno al corpo e lo legГІ stretto.

Vivendo sulla cima di una montagna in una comunitГ  di sole donne, non aveva mai sentito il bisogno di coprirsi. Quel giorno indossava la sua guaina verde e il suo mantello marrone scuro, una dichiarazione di moda audace che la faceva sembrare un pezzo di terra bagnata. Ma forse era il massimo della moda, visto il modo in cui i maschi umani la stavano fissando.

Sapeva di non avere l'aspetto di una strega normale. Le streghe erano alte, con corpi muscolosi costruiti per il duro lavoro e la vita selvaggia. Lucia era qualche centimetro piГ№ bassa della strega media. Aveva piГ№ curve che muscoli. I suoi grandi seni erano sempre d'intralcio quando correva, ma il suo posteriore arrotondato fungeva da cuscino quando doveva stare seduta per ore a lavorare nei campi.

Dai bordi della valle dei Fae scrutava la montagna. Poteva venderne la nebbia nella pallida luce della luna. Sapeva che le streghe si stavano alzando per iniziare la giornata di lavoro per occuparsi della festa. Si sarebbero svegliate e avrebbero controllato i raccolti di ortaggi di melanzane, peperoni, patate e pomodori dopo la notte. Le bacche erano mature in quel periodo dell'anno. Le novizie Aislin e Raven si stavano probabilmente dipingendo i polpastrelli di rosso con i succhi mentre li schiacciavano nelle brocche. La Sorellanza avrebbe cantato nei campi in quel momento, avendo finito le loro preghiere serali e le devozioni alla Luna nascente.

Durante quella vigilia, il compito di Lucia sarebbe stato il bucato. Era quello che preferiva di meno, lavare i mantelli e i foderi di tutti i membri della comunitГ . La maggior parte dei lavori si alternavano per equitГ , persino la Gran Sacerdotessa si sporcava le mani lavando gli indumenti intimi di tutta la congrega. Le streghe vivevano semplicemente secondo il volere della natura. Dividevano i loro compiti e condividevano ogni giorno il frutto di quel duro lavoro.

La bocca di Lucia era riarsa per il succo di bacche che sarebbe stato messo sul tavolo da pranzo comune di lì a poco. Il suo stomaco brontolava per lo stufato di melanzane. Non aveva mangiato dal banchetto della mattina precedente. Non aveva preso nulla dalla congrega durante il suo viaggio solitario giù per la montagna, come era abitudine di una strega che si imbarca in una Rumwicca. Ma Lucia non aveva intenzione di sedurre un maschio umano per avere un figlio. L'uomo da cui voleva tornare era un lupo.

"Stai cercando un po' di compagnia, ragazzina?"

Lucia si accigliГІ alla domanda. Il maschio umano non poteva avere piГ№ di qualche mese piГ№ di lei. Il ragazzo le arrivava a malapena al mento. I segni rossi coprivano il suo viso pallido, il che le ricordava di nuovo le bacche dolci che avrebbe potuto bere in quel momento se fosse tornata in cima alla montagna.

Il suo amico era ancora più basso, con la pelle di qualche tonalità più marrone di quella di Lucia. Si mordicchiava il labbro inferiore, facendole chiedere se fosse stato un succhiatore di pollici da bambino. Un comportamento così infantile non era tollerato in una congrega. Una strega più anziana avrebbe punito una novizia con un incantesimo di rotazione; facendo girare la ragazza fino a farla vomitare. Subito dopo, ogni inclinazione a calmare la situazione mettendo un dito in bocca sarebbe stata accolta dalla nausea.

"No, grazie," disse Lucia e si voltГІ.

SperГІ che gli uomini capissero l'antifona e non inasprissero la questione. I Fae che si aggiravano nella stazione ferroviaria tenevano i loro grandi occhi lontani dai suoi. Ma questi due uomini la fissavano audacemente negli occhi, e poi giГ№ verso i suoi seni come se potessero vedere attraverso la sua guaina.

"Potremmo occuparci dei tuoi bisogni," disse mister foruncolo. "Non dovresti nemmeno farci un incantesimo."

"Ho detto di no," il tono di Lucia era fermo.

AlzГІ lo sguardo per vedere che un uomo con l'uniforme blu di un ufficiale della sicurezza li guardava. Gli occhi dell'ufficiale di sicurezza non mostravano alcuna preoccupazione per lei. La sua preoccupazione era per i due giovani ragazzi. Il suo atteggiamento le disse che non era sicuro di cosa fare in quelle circostanze. Non c'era molto che gli umani, i Fae o i licantropi potessero contro le streghe e gli stregoni.

"Oh, andiamo, piccola," disse il succhiapollice. "Ti tratteremmo molto bene. E per ogni bastardo che ne risulterГ  non cercheremo nemmeno di avanzare pretese. Il bambino sarebbe tuo".

Le streghe della congrega erano autosufficienti. Coltivavano i loro raccolti, si facevano i vestiti da sole, costruivano le loro case. Ma c'era una cosa che le donne di qualsiasi razza non potevano fare da sole.

"Ho sentito dire che le streghe sono selvagge a letto."

I due maschi la guardarono dritto negli occhi mentre dicevano queste parole ignobili, e la Luna Piena non era da meno. Erano davvero così stupidi. Lo sguardo di Lucia lampeggiò d'argento. Vide l'ufficiale afferrare il grosso bastone che aveva in vita.

"Non mi piace il modo in cui voi due state parlando, " li rimproverГІ. "La prima cosa che farete ГЁ chiedere scusa".

I ragazzi sbatterono le palpebre, con la bocca aperta.

"Mi dispiace," dissero entrambi, ubbidientemente.

"E ora," disse lei, "vi siederete in un angolo e vi comporterete bene fino all'arrivo del treno."

"Sì, signora."

I loro occhi si spalancarono mentre eseguivano il suo comando. Inciamparono sui loro piedi fino a una panchina. Una volta seduti, mister foruncolo si grattГІ i bozzi sulla faccia. Succhiapollice mordicchiГІ un'unghia.

Lucia sbattГ© le palpebre, liberando l'energia della Luna. Il colore tornГІ alla sua vista e i suoi occhi tornarono al marrone nocciola. GuardГІ l'ufficiale per dimostrargli che non intendeva fare del male. Avrebbe potuto fare molto peggio. Un'altra strega l'avrebbe fatto, e nessuno dei presenti avrebbe potuto farci nulla.

L'ufficiale si rilassГІ, ma non incontrГІ gli occhi di Lucia. Era il meglio che lei potesse sperare. Da queste parti si credeva ancora ai miti degli uomini e ai racconti delle fate. Lei era la cattiva della loro storia.

Si avvicinГІ alla biglietteria. "Biglietto di sola andata per Sequoia City."

L'impiegata la guardГІ. "Sei qui per una Rumwicca? Dovrebbe sapere che Sequoia City ha delle leggi contro le streghe in libertГ . Faresti meglio ad andare a Vegas City."

"Non sono qui per una Rumwicca. Sto cercando mio padre." Lucia non aveva idea del perchГ© avesse raccontato il suo segreto ad uno sconosciuto. Non l'aveva detto a nessuno della sua congrega. Anche se a loro fosse importato, cosa di cui dubitava, le sue Sorelle l'avrebbero probabilmente ridicolizzata. CioГЁ, se avessero potuto prima capire il suo bisogno di connessione con un uomo.

Dall'altra parte della vetrata, le sopracciglia dell'impiegata si alzarono. "Lei sa chi ГЁ?"

Le parole erano giГ  uscite dalla bocca dell'impiegata prima che lei ci ripensasse. Distolse lo sguardo, infilГІ il biglietto di Lucia nella fessura in fondo alla finestra e si voltГІ.

Lucia non si offese. La maggior parte delle streghe della congrega non sapeva chi fosse il proprio padre. I padri, essendo uomini, erano sconosciuti sulle montagne delle streghe. Non c'erano per le nascite o per i compleanni successivi.

Ma questo non era il caso di Lucia. Non era nata su una montagna. Ricordava di essere stata tra le braccia di suo padre. Ricordava lui che le sorrideva. Ricordava che le diceva che le voleva bene. Ricordava persino il giorno in cui se ne era andato da lei quindici anni prima, lasciando lei e sua madre con la Sorellanza.

Lucia aveva molte domande senza risposta. Biglietto alla mano, si fermГІ sulla banchina e aspettГІ il treno che l'avrebbe portata a trovare l'uomo che aveva tutte le risposte.




Capitolo Due


Jackson Alcede si spostò dall’avampiede ai talloni per il potente gancio ad un centimetro dal naso.

Il pugno lo colpì.

Non sul naso. Non era quello il bersaglio designato.

Il ricevente del pugno cadde all’indietro e Jackson afferrò i possenti bicipiti dell’uomo, bloccandoglieli dietro la schiena per evitare ritorsioni. Il sangue sgorgò dal naso rotto dell’uomo e sul polso di Jackson.

Jackson fece un sospiro simile ad un ruggito. Era la sua camicia preferita, e lo aspettavano a cena i suoi genitori quella stessa sera. Non avrebbe avuto tempo di tornare a casa a cambiarsi. Sua madre avrebbe dato uno sguardo al sangue e si sarebbe agitata.

Non per i pericoli del suo mestiere.

No, Karyn Alcede sapeva che tutti i suoi cuccioli potevano cavarsela in una rissa. Si sarebbe agitata per il fatto che Jackson vivesse da solo e non avesse nessuna donna che potesse prendersi cura dell’inevitabile macchia di sangue che sarebbe rimasta sui suoi vestiti.

Il sangue non era l’unica sostanza ad imbrattare i suoi abiti in quel momento. Sudore e saliva macchiavano la parte frontale della camicia di Jackson, così come i suoi calzoni stretti, mentre l’uomo cercava di respirare liberandosi dalla presa.

“L’ho vista per primo.” Grugnò pieno di saliva l’uomo in custodia di Jackson. Le sue labbra si arricciarono, permettendo a bolle di saliva di uscirgli dai lati della bocca. I suoi occhi scuri e vispi erano fissi su un altro uomo che poteva essere il suo gemello, eccezion fatta per gli occhi più chiari ed una grossa cicatrice sulla fronte. “Non posso credere che mio fratello voglia competere per la mia donna.”

“Non è la tua donna,” rispose stizzito il fratello con la cicatrice.

Di fianco a loro la donna in questione osservava la scena con un calore quasi febbrile sulle guance. Jackson vide il bagliore argenteo nei suoi occhi verdi segno di eccitazione per lo spettacolo. Distolse lo sguardo dalla lupa disgustato.

“D’accordo,” intervenne Jackson. “Voi due dovete calmarvi prima che la situazione vi sfugga di mano.”

Il labbro sanguinante dell’uomo cicatrice e il naso dolorante del salivatore avrebbero potuto indurre un poliziotto umano a credere di aver terminato il suo lavoro. Ma quelli erano lupi. Erano molto più grossi degli umani in altezza e larghezza. Erano anche più forti, con temperamenti volatili come animali selvaggi quando percepiscono che il loro territorio è stato violato.

Al momento Jackson aveva la situazione sotto controllo. Era simile in altezza e talmente possente che i due lupi a confronto sembravano umani. Aveva anche il vantaggio di essere molto in controllo del suo lupo.

“Puoi averla vista per primo, fratello,” ghignò l’uomo cicatrice. “Ma l’ho avuta per primo.”

Tutti gli occhi viaggiarono verso la lupa in piedi ai margini della scena. La ragazza arrossiva di calore, ma non sembrava affatto imbarazzata.

Jackson aveva le mani piene di bava del salivatore mentre il fratello sfregiato lo incitava con i racconti di una notte passionale e animalesca con la donna che entrambi sostenevano essere il loro unico, vero amore. Il fratello che Jackson teneva fermo gli scivolГІ tra le dita mentre la pelle spessa e muscolosa si trasformava in zampe anteriori magre e pelose. L'altro fratello si spostГІ, e fu allora che si scatenГІ l'inferno.

C'era una piccola folla di vicini e passanti riuniti fuori dalla piccola casa a guardare. Rimasero in piedi, impassibili, come se non fosse una novitГ . Sotto la luce della luna, il prato mostrava piГ№ macchie secche di terra che ciuffi d'erba verde, ma niente che una serata di semina e irrigazione non potesse sistemare. Le grondaie del tetto pendevano basse, ma non abbastanza da impedire a uno di questi ragazzi di sollevarle. La vernice delle persiane era opaca, ma una mano fresca avrebbe richiesto l'ora del crepuscolo per essere applicata. Invece, tutta l'attenzione era concentrata sulla rissa.

NГ© Jackson nГ© suo fratello avrebbero permesso che la casa dei loro genitori cadesse in un tale stato di abbandono, a meno che non fossero in qualche modo incapaci fisicamente. NГ© Jackson avrebbe mai potuto immaginare di litigare con suo fratello per una donna. Lui e Pierce avevano gusti diversi in fatto di donne. Pierce amava le donne Fae che gli permettevano di affondare i suoi artigli su di loro senza alcun vincolo.

Jackson non aveva mai toccato una fata, o una femmina umana, per quel motivo. I Fae praticavano l'amore libero, e gli umani avevano una pratica conosciuta come divorzio. I lupi si accoppiavano per la vita. Uscire con qualsiasi razza che non fosse quella dei lupi aveva senso per Jackson quanto innamorarsi di una strega della congrega durante la sua Rumwicca.

Mentre la rissa si intensificava, il lupo di Jackson non vedeva l'ora di essere liberato. Tirò il guinzaglio che tutti i muta forma avevano sulle loro bestie interiori. Il suo lupo obbedì, come faceva sempre, e rimase seduto sulle zampe, aspettando obbediente finché non fu chiamato a fare ciò che era necessario.

I due lupi caricarono di nuovo. Jackson guardГІ la Luna e si chiese perchГ© diavolo non avrebbe dovuto lasciare che i maschi si facessero del male a vicenda. Ma tra gli schiocchi e gli stridii, la madre emise un lamento. Un terzo figlio, piГ№ giovane per i peli che gli spuntavano sopra le orecchie, gridГІ per farli smettere.

La stranezza di quella famiglia fece gemere il lupo di Jackson con disgusto.

"Niente di tutto questo sarebbe successo se papГ  fosse stato qui," disse il terzo figlio. Aveva gli stessi lineamenti ottusi degli altri due ragazzi, ma la fronte e il naso erano immacolati.

"TornerГ  presto," disse la madre con il tono di un disco rotto in una ripetizione deformata.

"Sono anni che non torna. Non tornerГ  mai piГ№."

Jackson notГІ che i bambini erano distanziati per etГ , probabilmente di cinque anni. L'intero quadro divenne chiaro allora. Il loro padre era un solitario.

I lupi solitari vagavano, senza mai fermarsi, alcuni non tornano mai due volte negli stessi posti. Sembrava che questo lupo fosse tornato almeno tre volte. Era chiaro che questi ragazzi erano imparentati. Non solo per l'aspetto, perchГ© erano entrambi attratti dalla stessa femmina. A volte succedeva con i fratelli lupi. Jackson aveva visto fare a pezzi famiglie per quella ragione. Doveva essere uno di quei casi, perchГ© sembrava che la lupa stesse giocando.

La lupa guardГІ Jackson. "Non hai intenzione di dividerli?"

Jackson non percepì alcuna sincerità nella voce della lupa. Lo disgustò. Non c'era niente di più importante della famiglia. Suo padre non aveva mai passato una sola notte lontano da sua moglie. Jackson e Pierce si prendevano cura della loro sorellina, un'abitudine che Kayla Alcede etichettava come prepotenza.

C'era sangue sul naso di entrambi i lupi che si azzuffavano. Le loro mascelle erano chiuse l’una nella carne dell'altro. Jackson si guardò intorno in cerca di qualcosa che si frapponesse tra loro due.

Una figura con un mantello lungo fino alle caviglie entrГІ nel cortile. La sua camminata era disinvolta. Tutt'intorno, i vicini si dispersero, con gli occhi fissi a terra o le mani che li proteggevano dallo sguardo noncurante dell'uomo.

L'uomo col mantello si avvicinГІ ai lupi. Si abbassГІ e afferrГІ la gorgiera di uno di loro, costringendolo a guardare nei suoi occhi blu cristallo.

"Lasciami." Gli occhi blu dello stregone divennero d'argento.

Il lupo mugolГІ e fece come gli era stato detto. Lo stregone si rivolse all'altro lupo. CercГІ di distogliere lo sguardo, ma non fu abbastanza veloce. RipetГ© lo stesso comando, e il lupo lasciГІ andare. Il sangue di suo fratello colava dai suoi canini mentre obbediva.

Warwick guardГІ Jackson con un sopracciglio alzato. "Cosa pensavi di fare con quello?"

Jackson abbassГІ lo sguardo sulle sue mani. Alcune gocce d'acqua gocciolarono dal beccuccio del tubo da giardino che teneva in mano e finirono nella terra riarsa. "Non potevi arrivare prima?"

Jackson gettГІ il tubo a terra, mentre il suo compagno alzava le spalle.

"Cosa hai intenzione di fare con loro?" chiese la lupa.

Jackson arricciГІ il labbro e voltГІ le spalle alla donna, anzi alla ragazza. Ragazzina, soprattutto, se stava facendo questo tipo di giochi con lupi adulti. "Ci dormiranno sopra. E poi si spera che rinsaviscano e facciano scelte di vita migliori."

La lupa gli ringhiГІ contro.

Il lupo di Jackson ebbe l'impulso di rispondere con un ringhio. TirГІ di nuovo il guinzaglio interno.

Il suo lupo aveva scalpitato per raggiungere i propri limiti nelle ultime settimane, negli ultimi mesi ad essere onesti. Sia l'uomo che il lupo erano diventati sempre piГ№ insoddisfatti delle sue scelte di vita, finchГ© Jackson non si era arreso e aveva fatto alcuni cambiamenti.

Il primo cambiamento che aveva fatto era stato trasferirsi dalla casa dei suoi genitori sei mesi prima. I lupi erano animali da branco e stavano con le loro famiglie finchГ© non si accoppiavano. Poi iniziavano il proprio branco familiare. Il trasloco di Jackson dalla casa di famiglia era un chiaro segno che il suo lupo sentiva che la sua compagna di vita era vicina.

Aveva acquistato un appartamento vicino alla periferia della cittГ  e aveva iniziato a preparare il posto per l'arrivo della donna con cui avrebbe passato il resto della sua vita. Poteva sentire il suo lupo ansimare per l'eccitazione alla prospettiva, la sua pazienza si stava esaurendo mentre aspettava l'odore di lei.

Warwick incantГІ i lupi costringendoli a ritrasformarsi nelle loro forme umane. Nudi come il giorno in cui erano nati, lo stregone fece salire entrambi i ragazzi nel retro della macchina della polizia.

"Davvero?" Jackson rabbrividì. "Non metti nemmeno un lenzuolo sulla pelle?"

Warwick sorrise. "Г€ la macchina di Falun."

Jackson ridacchiГІ. Falun, un elfo dell UPP, e Warwick avevano una continua guerra di scherzi. L'elfo era l'unico maschio che non aveva paura di scontrarsi con uno stregone. A Jackson sarebbero mancati gli scherzi e le buffonate quando avrebbe lasciato l'unitГ .

Si tranquillizzГІ. Lasciare il suo lavoro era il secondo cambiamento che aveva pianificato di fare. Non aveva detto a nessuno che avrebbe lasciato l'unitГ , nemmeno alla sua famiglia. L'avevano presa abbastanza male quando se n'era andato dalla fattoria. Sua madre aveva insistito che lui e la sua futura compagna potessero stare con loro fino alla nascita dei primi nipotini.

Jackson scivolГІ dietro il sedile del conducente e si diresse verso il centro. Erano solo le due dopo mezzanotte, la notte era giovane. I cittadini si dedicavano ai loro affari serali, prendendo seconde tazze di caffГЁ sotto la luminosa luce della luna.

Jackson si passГІ una mano tra le scure e folte ciocche di capelli che aveva in testa, e poi giГ№ per i ciuffi sempre piГ№ folti sulle guance e sul mento. Quando si era unito al UPP tre anni prima, aveva pensato che avrebbe fatto la differenza nel mondo. Invece, passava le notti a sedare risse, ad arrestare i giovani per abusi di magia e a portare via i pazzi strafatti di moonglow e altre sostanze potenziate dai Fae.

"Sei un bastardo egoista," disse il salivatore. "Non pensi a nessuno se non a te stesso."

"Pensi che mi importi cosa pensa di me Mr. perfettino?" ringhiГІ il fratello dalla faccia sfregiata che aveva avuto fortuna con la lupa giocatrice.

"Sapevi che la volevo prima che tu andassi in giro." La pelle secca emise un grido acuto mentre il salivatore muoveva le natiche nude per ridurre la distanza tra lui e suo fratello.

Un altro squittio risuonГІ quando il fratello dalla faccia sfregiata si spostГІ sul cuoio per mettere distanza tra lui e suo fratello. "Sei un solitario, proprio come papГ . Almeno io sono stabile. Posso offrirle una casa."

"Ehi!"

I due ragazzi guardarono in avanti nello specchietto retrovisore al suono del comando di Warwick.

Gli occhi blu di Warwick lampeggiarono. "Dormite."

I due maschi chiusero gli occhi e si inclinarono, russando sonoramente. Warwick espirГІ e rivolse la sua attenzione a Jackson.

"Te ne vai dopo questo." Chiese Warwick.

Non era una domanda. Warwick non faceva mai domande. Sapeva sempre le risposte, spesso prima che la persona a cui le poneva le avesse pensate. Jackson si chiedeva perchГ© quell'uomo si prendesse mai la briga di parlare.

“Cosa te lo fa dire?” Jackson evitò lo sguardo penetrante dello stregone, anche se gli occhi del suo compagno non erano più d'argento.

Gli stregoni e le streghe erano senza dubbio alcuni dei piГ№ potenti tra i figli della luna. Laddove i bambini delle fate o degli elfi avevano la capacitГ  di incantare gli elementi della natura, i bambini figli di maghi e streghe avevano la capacitГ  di controllare gli impulsi elettrochimici all'interno delle altre creature viventi. Nei pochi giorni dell'anno in cui la Luna era abbastanza vicina al pianeta, come la Luna Blu che sarebbe arrivata la sera successiva, Warwick poteva fare di qualsiasi anima vivente il suo burattino.

"Tuo fratello dovrebbe tornare a casa oggi. Dal suo... viaggio?"

Jackson si lasciГІ sfuggire un sospiro silenzioso. Lo stregone si riferiva al ritorno di suo fratello piГ№ tardi, quella notte, prima dell'alba, non alla prevista partenza di Jackson dalla Polizia Paranormale.

"Questa volta ГЁ stato via per un po,'" continuГІ Warwick.

"Solo qualche settimana." Jackson fissГІ lo sguardo fuori dalla finestra.

"Ho sentito che sta finalmente prendendo il suo posto in polizia, rendendolo un affare di famiglia completo."

Jackson annuì mentre continuava a guardare fisso la strada davanti a sé. I lupi erano leali fino all'eccesso, in tutto ciò che facevano. Che fosse l'accoppiamento, la famiglia, le amicizie e persino il lavoro. Era una delle leggi della natura. Jackson era sempre stato affascinato dalle leggi. Più che da quelle della natura, era affascinato dalle leggi dell'uomo; dallo studio dell'ordine dai faraoni egiziani, al metodo socratico di Roma, alla caduta del capitalismo occidentale.

"Dovrei cercare un nuovo partner?" Chiese Warwick.

Jackson rabbrividì al sentire quella domanda. I suoi occhi rimasero semichiusi mentre sfrecciava lungo le strade verso il centro della città. Ma Warwick non lo incalzò ulteriormente. Probabilmente perché conosceva già la risposta.

L'Unità di Polizia Paranormale era piccola rispetto al dipartimento di polizia umano. Era giusto, visto che gli umani erano dieci volte più numerosi della razza lunare. L’ UPPera stata implementata nella città in cui gli uomini e la razza lunare cercavano di vivere in armonia invece che tra i loro stessi simili.

Gli uomini della Luna avevano gerarchie naturali che non richiedevano un governo esterno. I lupi avevano degli alfa. I Fae avevano monarchie guidate da un re elfico e una regina delle fate. Le streghe e gli stregoni avevano i loro alti consigli. Ogni specie manteneva il proprio ordine. Ma nella cittГ  dove tutti si mescolavano, era necessaria una struttura centrale.

Il crimine degli umani e degli uomini della luna aveva lo stesso tasso, con gli uomini della luna che erano diminuiti sotto l'attuale capo della polizia. Fu la stabilitГ  che portГІ Jackson a credere di poter cogliere l'opportunitГ  di lasciare il dipartimento a corto di personale. Quello e il fatto che il suo sostituto sarebbe arrivato a casa quella sera. Sembrava il momento perfetto per passare alla fase successiva della sua vita, quello che aveva sempre sognato di fare. Sarebbe stato ancora un funzionario pubblico. Avrebbe solo avuto un ufficio diverso.

Se tutto fosse andato bene, Warwick avrebbe avuto un nuovo partner: suo fratello. Jackson avrebbe affidato la sua vita a Pierce... quando lui fosse stato nei paraggi. Pierce era il tipo di persona che la gente prendeva subito in simpatia... quando non si assentava per fare passeggiate solitarie che duravano mezza giornata o piГ№.

Pierce sarebbe dovuto tornare a casa la settimana precedente, ma qualcosa lo aveva trattenuto. Jackson aveva prenotato un treno per suo fratello che sarebbe arrivato quella mattina, ma Pierce l'aveva perso. Jackson guardГІ l'orologio. Il treno di suo fratello sarebbe dovuto arrivare in stazione nel giro di poche ore... se Pierce fosse davvero salito sul treno. E poi, se tutto avesse continuato ad andare bene, Pierce avrebbe posato i suoi bagagli da viaggio e si sarebbe unito al UPP E una volta che suo fratello si fosse unito, Jackson avrebbe potuto prendere il volo e fare quello che voleva.

Ma prima Pierce sarebbe dovuto tornare a casa.




Capitolo Tre


Il colosso metallico sputava fumo nero nell'aria facendo rabbrividire Lucia. Aveva visto solo immagini di tali macchinari nei libri. Di persona il treno assomigliava a un serpente d'acqua che si muoveva lentamente. Il suo corpo massiccio attraversava i binari d'acciaio e si fermava nella stazione.

Le automobili erano reliquie del ventunesimo secolo. Non c'erano state molte innovazioni da allora. Il mondo si era in gran parte bloccato dopo la catastrofe di duecento anni prima. Non si era progredito molto, se non per tornare al punto in cui si era lasciato nell'anno 2000 d.C.

I figli della terra avevano impiegato mezzo secolo per riprendersi dalla devastazione. Poi un altro mezzo secolo per venire a patti con le nuove razze dell'umanitГ . Internet era tornato online solo cinquant'anni prima. Tutti i satelliti erano rimasti nell'atmosfera. Tutte le armi nucleari non detonate erano state smantellate. Gli abitanti della Terra si stavano di nuovo avvicinando gli uni agli altri, e la fiducia era una creatura fragile.

Con il suo corpo grigio di finestre d'acciaio e la gonna rossa che pendeva bassa dal suo naso triangolato, il treno ricordava a Lucia il volto disapprovante di Madre Sage, l'Alta Sacerdotessa della sua congrega. Lucia era stata affidata alle cure della vecchia strega come novizia. Quando il treno si fermГІ davanti a Lucia, le porte scure si aprirono e l'aria fredda si sprigionГІ dall'interno dandole dei flashback del caldo benvenuto che aveva ricevuto quando era arrivata sulla soglia di Madre Sage da bambina.

Non tutte le congreghe vivevano in zone senza tecnologia. Ma Madre Sage, e le sacerdotesse che l'avevano preceduta e che governavano la congrega di Sierra Mountain, rifuggivano da qualsiasi invenzione dell'uomo, certe che fosse un cavallo di Troia intento a devastare l'autonomia femminile. Da parte loro, gli uomini si tenevano alla larga dalle streghe di tutto il mondo. Nemmeno gli aerei osavano sorvolare una montagna.

Lucia si avvicinò alla bocca del treno. Presentò il suo biglietto al maschio umano più anziano. Lui scrutò lei più che il biglietto. Alla fine, la lasciò passare e lei salì sul treno affollato e fu accolta con freddezza.

Il vagone del treno era per lo piГ№ popolato da Fae con gli occhi da cerbiatto e da alcuni umani con gli occhi spalancati. Le persone a bordo si girarono a guardarla mentre passava davanti a loro con il suo mantello scuro che la contrassegnava come strega, e poi alzarono la testa per il pelo selvaggio in cima alla testa che era il marchio di fabbrica di un lupo.

Anche la sua stessa congrega non sapeva cosa fare della sua discendenza mista. Quando una strega voleva procreare, passava la sua Rumwicca con un maschio umano o un fae. Alcune streghe preferivano gli elfi, ma era un azzardo. La streghetta novizia avrebbe potuto nascere fata invece che strega, nel qual caso avrebbe potuto essere restituita al suo sire. Le streghe non si accoppiavano mai con i lupi.

Lucia sospirГІ mentre i volti dei passeggeri si chiudevano e i posti vuoti si riempivano di cappotti e bagagli, indicando che il posto libero non era suo. Non si aspettava braccia accoglienti e aperte. Ma aveva sperato di arrivare in un posto dove avrebbe potuto stringere qualche legame, che qualcuno vedesse lei e non un passato di cui non aveva alcuna colpa o di intenzioni che non erano nel suo cuore.

Dopo tutto, erano stati gli umani a causare l'evento catastrofico che aveva spostato il pianeta dal suo asse e avvicinato la Terra alla luna. Le maree si erano alzate e avevano inghiottito gran parte della terra. La Luna piГ№ vicina aveva causato lo spostamento delle maree nel sangue della gente.

Alcuni umani avevano cominciato a trasformarsi in animali.

Altri arrivarono a controllare gli elementi della natura.

E poi c'erano le streghe e gli stregoni che potevano richiamare gli elementi elettrochimici all'interno di una persona. Pensieri, emozioni, sentimenti erano tutta energia in movimento. E l'energia era un movimento fluido. Il potere nel loro sangue causava paura. Le streghe una volta erano state cacciate e sterminate, poi cacciate e armate. Ma dopo la Catastrofe si erano riunite in collettivi e comuni, isolandosi dal mondo barbaro degli uomini.

Lucia respirГІ l'aria della notte, assorbendo il potere lunare nelle sue vene. Non aveva intenzione di usare i suoi poteri contro queste persone. La maggior parte delle streghe non aveva alcun desiderio di usare o essere usata. Ecco perchГ© si tenevano separate, non volevano piГ№ essere pedine in giochi di potere. Volevano vivere la loro vita in pace e tranquillitГ , collegandosi alla Luna e rafforzando i loro legami di sorellanza.

Lucia sgranò gli occhi all'ultima parte. Era entusiasta di essere lontana dalle sue sorelle e avrebbe preferito le occhiate degli uomini alle risatine delle donne ogni giorno. Il tranquillo scrutinio e i giudizi con un abile colpo d'occhio, o l'inclinazione della testa, o l'increspatura delle labbra. Affermazioni offerte dolcemente come un fiore di luna; solo per pungere più tardi quando le spine all’interno delle parole venivano rivelate.

"Abbiamo spazio qui."

Lucia si voltò, sollevata. Le cose sarebbero state diverse. Avrebbe trovato la vera amicizia in questo mondo. Avrebbe trovato suo padre e lui le avrebbe offerto il suo amore e la sua accettazione. E forse avrebbe trovato l'amore come lui e sua madre avevano fatto tanti anni… prima.

Voltandosi nella direzione opposta, si fermГІ quando vide i maschi umani che l'avevano fissata sul binario in stazione. Mister Foruncolo e Succhiapollice erano usciti dal suo incantesimo. Succhiapollice si leccГІ anche i baffi come un predatore che individua una facile preda.

Lucia si allontanГІ da loro e si diresse a testa bassa nella direzione opposta. Mentre si voltava, andГІ a sbattere contro un grosso pacco nel corridoio e inciampГІ.

Braccia forti si allungarono per prenderla. Braccia spesse e marroni che si estendevano dalle scapole alla vita la racchiusero in un bozzolo di calore. Una fragranza inebriante di erbe, vento e un profumo muschiato di fondo di qualcosa che aveva sognato ma che non aveva mai sperimentato in natura.

Lucia alzГІ lo sguardo verso occhi chiari e marroni. Occhi spalancati pieni di gentilezza e preoccupazione. La fissavano senza paura o diffidenza. Colse un accenno di birbanteria nell'increspatura della fronte, ma non una traccia di malizia.

Era il maschio piГ№ bello che avesse mai visto. Somigliava alle raffigurazioni nelle opere d'arte della biblioteca della congrega. Sembrava uno dei principi dei libri di fate maltrattate. Le labbra lussureggianti formarono una smorfia che si trasformГІ in un sorriso peccaminoso.

"Mi dispiace tanto, signorina."

La sua voce risuonГІ attraverso Lucia, trasformando le sue gambe in gelatina. La sua instabilitГ  lo spinse a stringerla piГ№ forte, per evitare che entrambi cadessero a terra. Per tutta la vita, Lucia non riusciva a capire perchГ© quella sarebbe stata una cattiva idea.

Una voce nella sua testa, una voce che assomigliava in modo inquietante a Madre Sage, le gridГІ di controllarsi. Era una strega, per l'amor di Dio. E quello era un lupo.

Alle streghe era stato insegnato di stare alla larga dai lupi. La razza era un gruppo possessivo. Non solo volevano tenersi un bambino nato da una Rumwicca, ma anche la strega se il lupo avesse creduto che fosse la sua compagna. Lucia, essendo il prodotto di un tale accoppiamento, sapeva fin troppo bene quanto questo fosse vero.

Per un certo senso di autoconservazione, pedalГІ con i piedi per riguadagnare il terreno. Solo per scoprire che il pavimento non era alla sua portata. Quest'uomo l'aveva completamente in pugno. La sua criniera scura e selvaggia le impediva di vedere la Luna. I suoi occhi ritrovarono quelli di lui, e lei si perse nel loro bagliore nocciola.

"Non volevo occupare così tanto spazio." Lui le mise i piedi a terra e poi si chinò per raccogliere la borsa che le aveva ostruito la strada. "Ti tolgo solo questa di mezzo".

Lucia non era piГ№ assetata di succo di bacche. GuardГІ i muscoli incresparsi sul retro della sua maglietta sottile mentre lui era alle prese con la borsa pesante. In effetti, dovette deglutire un paio di volte per liberarsi della saliva nella gola.

Rimase radicata al punto in cui lui l'aveva rimessa in piedi. Non poteva muoversi, sperando di essere di nuovo catturata dal suo sguardo.

Una mano sul suo polso fece sussultare la sua attenzione. "Ehi, ho detto che c'ГЁ un posto per te qui dietro."

Lucia abbassГІ lo sguardo sulla mano che aveva sul polso. Era piccola in confronto al lupo accanto a lei. Quest'altra mano era una cosa gracile. AlzГІ lo sguardo verso il suo proprietario.

Mister foruncolo la guardava in mezzo al corridoio. Il maschio sembrava un ragazzo, non un uomo. PiГ№ giovane di lei, in effetti. Poteva vedere i capelli da bambino dietro le orecchie bagnate.

"Toglimi le mani di dosso, per favore." Lei scosse la mano del ragazzo come se fosse un moscerino. Ma come un piccolo insetto parassita, il ragazzo la afferrГІ di nuovo.

"Hai voglia di divertirti?" Il parassita dalla faccia rossa le fece correre le mani sulle braccia.

Un ricordo esplose nella sua mente. Era di suo padre, che la teneva per mano mentre camminavano sulla sabbia. Ricordava la sensazione di amore e sicurezza tra le sue braccia. Sua madre le aveva tenuto l'altra mano. Lucia ricordava il suo cuore che batteva forte mentre la facevano oscillare tra di loro. Si ricordava di lui che rideva. Per quanto sua madre avesse cercato di modellarsi nel mondo umano, lei era una strega nata e cresciuta nella congrega. Sua madre, Katerin, non si era data alle frivolezze, ma quel giorno aveva sorriso sulla spiaggia.

Lucia pensГІ all'omone accanto a lei che l'aveva abbracciata un momento prima. Si era sentita al sicuro tra le sue braccia. Il suo cuore aveva corso a quell'incontro, ma molto diverso dal ricordo dei suoi genitori. Il calore aveva attraversato il suo corpo e si era disteso nel suo ventre al tocco del lupo. L'uomo fastidioso con la faccia butterata e le mani gracili non assomigliava a nessuno dei due incontri.

"Mi scusi."

La voce venne da accanto a lei. Lucia si voltГІ verso il lupo che aveva mandato calore in un posto che non sapeva potesse scaldare in quel modo. Stava per salvarla come facevano gli uomini nei miti e nelle favole? Il suo cuore batteva nell'attesa, soffocando il debole suono della voce ammonitrice di Madre Sage.

"Sono sicuro di aver sentito la signora dire 'toglimi le mani di dosso'."

"Fatti da parte, cane," disse il ragazzo che aveva la mano sul suo avambraccio. "Questa strega ГЁ nostra."

Il lupo accanto a lei sbattГ© le palpebre. I suoi occhi vagarono su Lucia in modo confuso. Lucia guardГІ mentre lui la riprendeva. Quando l'uomo lupo l'aveva guardata inizialmente, l'aveva guardata negli occhi. Aveva visto le caratteristiche che la contraddistinguevano come una della sua specie. NotГІ il momento in cui i suoi occhi collegarono i punti del suo tubino e del mantello scuro.

"Strega?" Gli occhi di lui si allargarono in modo impossibile. Lui alzГІ le mani. "Mi dispiace molto, signora." ChinГІ il capo e abbassГІ lo sguardo.

"Oh no, aspetta..." Lucia strinse il pugno e sentì il suo cuore fermarsi di fronte alla diffidenza che si posava su quegli occhi nocciola. Fece un movimento verso il lupo che usciva dai suoi sogni e saliva sul treno, ma non andò lontano. C'era qualcosa legato al suo braccio.

Si voltГІ di nuovo verso lo sguardo del maschio umano che aveva ancora le mani su di lei. L'energia della Luna le stava giГ  salendo nel sangue. Strinse gli occhi al giovane e sollevГІ il mento.

"Lasciami," disse.

Il suo sguardo si trasformГІ in un'espressione accigliata. Lui guardГІ le sue dita mentre facevano quello che lei gli diceva di fare. Poi, come uno stupido, guardГІ di nuovo verso di lei. Il suo amico fu abbastanza sciocco da fare la stessa cosa.

Lucia allargГІ la sua posizione nel corridoio. SrotolГІ le dita ed estrasse piГ№ potere dalla sfera pallida nel cielo. LottГІ per tenere ogni malizia fuori dalla sua voce e dal suo cuore. Non aveva intenzione di fare del male a questi uomini, non fisicamente almeno.

"Non sono interessata a nessuno di voi due". I due maschi passarono dal colore al monotono mentre l'argento inondava i suoi occhi. "Voi due sembrate essere gli unici interessati alle attivitГ  amorose. Quindi, perchГ© non vi concedete l'un all'altro."

Sentì la loro resistenza e portò più energia della Luna nelle sue vene. Entrambe le loro spine dorsali si raddrizzarono. Si girarono l'uno verso l'altro e si abbracciarono.

"Andate a cercare i vostri posti e non lasciatevi andare finchГ© il treno non si ferma," disse lei.

Lucia li guardГІ andare via. Li guardГІ trovare i loro posti e poi sedersi obbedientemente come se fossero alunni in un'aula di scuola. Poi li guardГІ attaccarsi l'un l'altro presi dalla loro passione ingiustificata.

Lentamente, la vista di Lucia si schiarì e il colore si diffuse nei suoi sensi. I Fae ridacchiarono. Le donne umane cercarono senza successo di nascondere le loro risatine. I maschi umani arricciarono il naso in segno di disgusto.

Si voltГІ indietro per vedere che il lupo non era fuggito. Stava ridacchiando insieme ai Fae e alle donne umane. Ma quando vide che aveva le sue attenzioni, si tese ancora una volta.

L'ironia di questo grosso maschio, che avrebbe potuto facilmente sopraffarla fisicamente, che diffidava del potere che le scorreva nelle vene, non era sfuggita a Lucia.

"Non avevo capito che eri una strega," disse con lo sguardo a terra. "Altrimenti non mi sarei offerto di aiutarti."

"No, no. Ho pensato che fosse molto galante da parte tua."

Lui rabbrividì. "Non volevo offenderti. So che le streghe sanno difendersi da sole e non hanno bisogno di uomini per..."

"Io non sono così," insistette Lucia. "Mi piacerebbe avere l'aiuto di un uomo."

"Sei qui per la tua Rumwicca?" Non sembrava entusiasta della prospettiva come i ragazzi che ora stavano pomiciando in fondo al vagone del treno.

"No," negò lei. Poi si chiese se lui le stesse offrendo un invito. "Voglio dire, sì."

Il lupo fece una smorfia.

"Voglio dire..." Lucia non sapeva cosa fare. Sapeva solo che voleva che lui la guardasse di nuovo con quegli occhi gentili senza alcuna diffidenza. "Dovrei essere qui per la mia Rumwica. Ho raggiunto la maggiore etГ . Ma non la farГІ. Non tornerГІ alla mia congrega."

Sua madre era rimasta quando aveva conosciuto suo padre. Ma anni dopo, quando Lucia aveva cinque anni, sua madre aveva riportato sГ© stessa e sua figlia sulle montagne, e suo padre le aveva lasciate andare.

Il lupo alzГІ lo sguardo verso di lei, direttamente negli occhi. I suoi occhi cercarono i suoi. Si ammorbidirono nel momento in cui doveva aver deciso di crederle.

"Vuoi sederti con me?" si offrì, agitando la mano verso il posto vuoto.

Lucia lo salutГІ con un sorriso. Lui si fece da parte con il suo grosso corpo per lasciarla passare. Lei si ripiegГІ sulla sedia imbottita mentre il treno prendeva velocitГ .

Lui si sedette accanto a lei. La coscia del lupo sfiorò la sua e lei sentì un'altra ondata di calore che la riscaldava.

"Sono Lucia," disse lei offrendogli la mano, come aveva letto che i maschi si salutavano tra loro.

Lui abbassГІ lo sguardo sulla sua mano e sorrise, inghiottendola con la sua. "Piacere di conoscerti, Lucia. Mi chiamo Pierce."




Capitolo Quattro


Jackson mischiГІ le carte sulla sua scrivania. I documenti erano un'enorme pila di infrazioni; per lo piГ№ da parte di angosciati, adolescenti lunari nella fase ribelle della loro vita, desiderosi di sfidare i limiti non solo con i loro genitori ma anche con l'autoritГ  cittadina.

C'erano casi di elfi e fate che commettevano piccoli furti creando tempeste di vento nei mercati delle pulci all'aperto e poi scappavano con la merce. Cuccioli furbi che commettevano atti di vandalismo nella casa o nella proprietà di un rivale. L’ubriachezza dei minorenni e l'uso di droghe erano sempre stati un problema per la gioventù ribelle. Ma era più di un problema con il popolo magico.

Jackson guardò mentre un ufficiale portava dentro una fata. La donna aveva coltivato una potente partita di tè verde che offriva una miracolosa perdita di peso. La forma in capsule creata dagli umani cresceva in laboratorio e c'erano controindicazioni che potevano costringere chi ne facesse uso a letto malato. I potenti tè della fata crescevano dalla terra ed erano sicuri perché era quasi impossibile andare in overdose di tè. Se avesse potuto essere venduto per scopi medicinali o di intrattenimento, il governo avrebbe preso il controllo. Ma se gli umani non avessero potuto averne una parte, sarebbe stato illegale e quindi sarebbe stato dovere dell’UPP far rispettare la legge.

La fata non aveva nessuna licenza governativa. Le sarebbe stata tolta l'attivitГ , ma peggio, a quel punto era una criminale e non avrebbe potuto richiedere una licenza commerciale per riprendere il suo prodotto quando fosse stata liberata. Era ingiusto, ma era la legge.

La violenza domestica esisteva tra i lupi. Per lo piГ№, i giovani combattevano per il dominio, il territorio o le femmine. Anche le lupe a volte combattevano tra loro per gli stessi motivi. Ma una volta che i giovani lupi trovavano la loro compagna, si ammorbidivano e si stabilivano in una beatitudine matrimoniale monogama. A meno che due lupi non reclamassero la stessa compagna.

In un altro angolo, il padre di Jackson parlava con i due giovani lupi che lui e Warwick avevano portato lì. Nessuno dei due avrebbe sporto denuncia contro l'altro. Avrebbero passato una notte in gabbia e poi sarebbero stati mandati via. Il danno era stato fatto, ma nessuna legge era stata infranta.

Nella loro forma umana, i fratelli, malconci e contusi, sedevano in celle opposte come animali in gabbia. Entrambi ascoltavano Harold Alcede, annuendo con la testa a tempo come se suo padre facesse un sermone. Il padre di Jackson aveva quell'effetto sulla gente. Quell'uomo poteva probabilmente guardare negli occhi una Grande Sacerdotessa con la luna piena e convincerla a dargli ragione.

Jackson girГІ la testa verso la sua scrivania. La sua targhetta risplendeva sotto la lampada da tavolo. Detective Jackson Alcede, si leggeva. Sopra la sua spalla, pendeva il suo certificato dell'accademia di polizia. Accanto c'era la sua laurea in giustizia criminale. Quello che non era sul muro era il suo dottorato alla scuola di legge.

Si era iscritto alla scuola di legge ed era stato accettato prima di ricevere la sua laurea. Quando Jackson aveva annunciato questa notizia alla cena di famiglia, il sorriso di suo padre non aveva raggiunto i suoi occhi come quando Jackson aveva finito l'addestramento di polizia all'inizio di quel mese. Non ne avevano parlato, ma Jackson aveva rimandato la sua accettazione, assicurandosi che avrebbe lavorato solo due anni in polizia e poi avrebbe rivisto la questione.

Solo un anno dopo Jackson si era iscritto al programma di legge. Seguiva i corsi diurni dopo che il suo lavoro in polizia era finito per la notte. Gli ci era voluto un anno in piГ№ per completare la laurea, ma ci era riuscito.

Non aveva detto alla sua famiglia, nГ© della sua iscrizione, nГ© del completamento della laurea in legge. Il certificato stava in una scatola sul pavimento della sua nuova casa.

Il capo Alcede si alzò dal suo posto, lasciando i due fratelli in guerra seduti tranquillamente nelle loro celle. Fissarono le pareti per un po’ fino a quando il fratello che aveva riempito di saliva tutta la camicia di Jackson parlò tranquillamente al fratello sfregiato.

Jackson rivolse la sua attenzione al piccolo angolo del distretto dell’UPP. Era stato suo nonno a lottare per la divisione all'interno del dipartimento di polizia quando era diventato chiaro che gli umani della città mista non erano in grado di gestire i crimini della razza lunare. Suo padre aveva costruito questa divisione da due uffici ad un solo ufficio centrale.

Le armi e gli attacchi offensivi non erano sempre la risposta, come gli avevano insegnato le guerre del ventunesimo secolo che avevano devastato il pianeta. Dopo la distruzione reciproca delle superpotenze umane, la Terra si era mossa e la razza lunare era sorta con poteri che sfidavano le leggi e la natura. La risposta umana fu quella di puntare altre armi. Ma quando questa cittГ  fu fondata, fu il bisnonno di Jackson a chiamare i leader del genere umano, del genere Fae e le poche streghe e stregoni che si avventuravano giГ№ dalle loro montagne. Con nient'altro che parole e un sorriso affascinante, Herman Alcede mediГІ una nuova serie di leggi. Leggi in bianco e nero, senza sfumature di grigio.

Ogni legge era iniziata come una conversazione, una conversazione sui confini.

Nel ventunesimo secolo, c'erano state leggi secondo cui ogni persona aveva diritto alle armi. Quella legge era ridicola a quei tempi. Le pistole erano reliquie di un tempo tumultuoso molto lontano.

Se una persona avesse infranto una legge, sarebbe stata presa in custodia, isolata dal resto della societГ  fino a quando non si riteneva che fosse stata riabilitata, dopo di che veniva liberata. Questo a meno che non fossero un pericolo per la societГ  in generale, il che era raro. Solo le streghe e gli stregoni terroristi, i fae psicotici, i lupi disonesti e altri pazzi venivano rinchiusi per lunghi periodi di tempo. La riabilitazione a Sequoia City era spesso un periodo di riflessione, seguito da una conversazione.

Gli abitanti della Luna ricevevano le loro regole dalla Dea che incombeva perennemente nel cielo. Le leggi e le regole non potevano calpestare i diritti innati o dati dalla Dea di un'altra anima vivente. Jackson lo aveva letto in un documento umano in disuso da tempo, chiamato Costituzione. Ogni anima aveva il diritto di perseguire la propria felicitГ . I consigli e i corpi di leggi erano stati creati per garantirlo; quella libertГ , quelle opportunitГ , sono diritti naturali inalienabili dati dalla Dea.

Fin da bambino, Jackson era stato innamorato di questi corpi di legge e delle loro complessitГ . Quando la sua famiglia si sedeva a guardare i drammi polizieschi al crepuscolo, Jackson rimaneva sveglio fino a tardi per guardare le repliche dei commenti politici della notte. L'ereditГ  della sua famiglia era nell'applicazione delle regole, ma Jackson era piГ№ interessato alla formazione e all'evoluzione delle regole. E ora, la vera passione di Jackson non si accontentava piГ№ della sua visione televisiva in tarda mattinata e delle sue lezioni di legge al mattino presto. C'era la possibilitГ  di sedere nel consiglio comunale locale e Jackson voleva il posto.

Jackson guardò suo padre camminare verso il suo ufficio. Il vecchio gli offrì un sorriso mentre passava. "Tutto bene, figliolo?"

Jackson aprì la bocca, ma la sua gola si bloccò. Sentì il suo lupo camminargli nel petto, scalpitando nella gabbia del suo cuore. Voleva ululare. Jackson chiuse la bocca e deglutì, il sapore della bile amara gli colpì il fondo della gola, bruciandone le pareti.

"Cosa c'è?" chiese suo padre, il sorriso perpetuo nei suoi occhi quando incontrava sua moglie, uno dei suoi figli o sua figlia si affievolì mentre guardava il collo ondeggiante di suo figlio.

I penetranti occhi scuri come il carbone fissarono Jackson. La stessa folta criniera, solo piГ№ selvaggia. Lo stesso naso da alce. La stessa pelle marrone scuro cosparsa del pelo scuro del lupo che stava sotto.

Il capo fece cenno a Jackson di entrare nel suo ufficio.

Jackson ebbe un sussulto e lottò per liberarsi. Seguì suo padre all'interno della grande stanza. Si sentiva come se fosse un adolescente chiamato nell'ufficio del preside.

Una volta dentro, suo padre fece cenno a Jackson di chiudere la porta. "Si tratta del caso del lupo solitario?" chiese quando la porta fu chiusa e Jackson seduto.

I lupi solitari avevano una cattiva reputazione, spesso meritata. Non avevano legami familiari, nessuna lealtГ  di branco. Potevano essere bestie feroci se provocati, pericolosi quasi quanto una strega di una congrega che avesse subito un torto.

C'erano criminali licantropi, ma erano pochi, perchГ© sebbene i licantropi avessero il loro carattere, seguivano sempre i loro alfa. Tutti gli alfa della cittГ  avevano il massimo rispetto per il Capo della Polizia Paranormale.

"So che non ti piace occuparti di piccoli casi," disse suo padre. "Non ГЁ per approfittare della tua fantastica educazione."

"Non si tratta del caso, papГ ."

Harold annuì. "Si tratta di tuo fratello, allora. So che c'è stata tensione tra voi due, specialmente con quest'ultimo... viaggio."

Jackson e suo fratello minore, Pierce, erano stati in disaccordo quando Pierce aveva annunciato il suo ultimo viaggio nelle terre del nord del Canada. Tutti avevano pensato che avrebbe preso il suo posto nell’UPP con suo fratello e suo padre.

"Voi due siete così simili," disse suo padre, "entrambi curiosi. Tu hai rivolto la tua curiosità ai libri. Pierce ha rivolto la sua al mondo."

"Ma io non sono mai fuggito dalle mie responsabilitГ ," obiettГІ Jackson.

La faccia di suo padre divenne seria. Jackson si sentì come un cucciolo di dodici anni.

"Ho forse detto qualcosa quando hai passato gli ultimi due anni con la testa nei libri di legge?"

Jackson sbattГ© le palpebre per l'astuzia di suo padre. Come aveva fatto a saperlo? PerchГ© non aveva detto nulla? Ma poi Jackson si rese conto che neanche lui aveva mai detto niente. Forse questo era il momento di parlargli della transizione dalla polizia al consiglio, dove avrebbe potuto usare la sua esperienza nel far rispettare la legge per creare leggi migliori che aiutassero la societГ  in generale e l'unitГ  di polizia a fare meglio il proprio lavoro.

"Ti ho dato lo spazio per esplorare," continuГІ suo padre. "E alla fine, hai preso la decisione giusta e sei rimasto al tuo posto. Un Alcede fa sempre la cosa giusta."

La mascella di Jackson si tese. Era quello che aveva detto suo padre dopo che Jackson gli aveva mostrato la lettera di accettazione della scuola di legge. Deglutì, cercando di ungere il passaggio della sua gola per permettere alle parole di sgorgare. Aveva bisogno di avere questa conversazione.

Suo padre si alzГІ e fece il giro della scrivania mettendo una mano sulla spalla di Jackson. "Sei arrivato da solo al tuo posto. Tuo fratello farГ  lo stesso. Ogni lupo deve trovare la sua strada. Questo sarГ  l'ultimo viaggio di Pierce. Ora ГЁ un lupo cresciuto. Si ГЁ tolto lo sfizio del viaggio".

"E se non lo fosse? E se fosse un..."

"Non dirlo," ringhiГІ suo padre.

Jackson si zittì al comando di suo padre, il suo alfa.

"Tuo fratello non sta vagando. Sta viaggiando. Non ГЁ un lupo solitario."

Jackson si concentrò sulle borse sotto gli occhi di suo padre, sulle rughe dell'età ai bordi della bocca coperta di baffi. Il senso di colpa si impadronì di tutte le parole che avevano intenzione di lasciare il suo petto.

Cosa stava pensando? Non poteva andarsene. Suo padre aveva bisogno del suo aiuto. Che razza di figlio egoista era? Il vecchio aveva giГ  un figlio che se ne andava in giro per la campagna, evitando le responsabilitГ  familiari. E ora anche Jackson stava per abbandonarlo.

"Era solo un breve viaggio fuori cittГ . Si darГ  da fare una volta entrato in polizia." Il capo mise un'enorme zampa sulla spalla di Jackson, ma il suo palmo lo mancГІ e scivolГІ lungo il braccio di Jackson. Chiudendo poi la zampa in un pugno. "Entrambi i miei ragazzi sono in polizia con il loro vecchio. Non potrei essere piГ№ orgoglioso."

Era da un po' che Jackson non sentiva quella frase. Gli fece scattare una molla nel petto, come era sempre successo quando i suoi genitori lo guardavano con occhi lucidi.

Jackson sentì anche il suo lupo ringhiare a bassa voce nelle sue viscere. Sentì la bestia che camminava. Jackson ignorò il suono e la sensazione.

"Ti renderemo orgoglioso, papà." Jackson annuì a suo padre e si alzò per tornare al lavoro.




Конец ознакомительного фрагмента.


Текст предоставлен ООО «ЛитРес».

Прочитайте эту книгу целиком, купив полную легальную версию (https://www.litres.ru/pages/biblio_book/?art=66501190) на ЛитРес.

Безопасно оплатить книгу можно банковской картой Visa, MasterCard, Maestro, со счета мобильного телефона, с платежного терминала, в салоне МТС или Связной, через PayPal, WebMoney, Яндекс.Деньги, QIWI Кошелек, бонусными картами или другим удобным Вам способом.



Если текст книги отсутствует, перейдите по ссылке

Возможные причины отсутствия книги:
1. Книга снята с продаж по просьбе правообладателя
2. Книга ещё не поступила в продажу и пока недоступна для чтения

Навигация